I frutti dimenticati
La festa delle cultivar del passato
La Festa dei Frutti Dimenticati è una manifestazione che si svolge nel secondo e terzo fine settimana di ottobre nel centro storico di Casola Valsenio, in provincia di Ravenna. L'evento è nato nel 1992 con l'obiettivo di valorizzare e promuovere i frutti autunnali che, un tempo, erano parte integrante della dieta contadina e che oggi sono in gran parte dimenticati. Durante la festa, le aziende agricole del territorio espongono e vendono i loro prodotti, tra cui nespole, sorbe, azzeruole, avellane, castagne, corbezzoli, corniole e molti altri. Oltre alla vendita di prodotti, la festa propone anche una serie di eventi collaterali, come laboratori didattici, degustazioni, spettacoli e concerti. La Festa dei Frutti Dimenticati è un'occasione unica per scoprire i sapori dimenticati della Romagna. I visitatori possono assaggiare prodotti genuini e tradizionali, realizzati con ingredienti semplici e genuini. L'evento è anche un'occasione per conoscere la storia e la cultura della Romagna rurale, un tempo basata sulla coltivazione di questi frutti.
La tradizione e il recupero dei frutti di una volta si danno appuntamente ogni anno a Casola Valsenio nel terzo fine settimana di ottobre per la Festa dei Frutti Dimenticati. Si tratta di un mercato che fa eco ad un mondo ormai scomparso, che la festa casolana riprende anche negli addobbi delle bancarelle o nelle ricostruzioni di vita contadina.
Con la collaborazione degli agricoltori locali, interessati al recupero delle piante dimenticate, la festa diventa una vetrina dal sapore antico, in cui si ritrovano anche tutti i prodotti locali tipici della stagione: mele, funghi, vino, castagne, tartufi, miele, conserve e deliziose marmellate preparate artigianalmente. Per queste ultime è stato addirittura ideato un concorso aperto a tutti per la migliore marmellata fatta con i frutti dimenticati.
I frutti dimenticati sono di casa nelle cucine di molti ristoranti casolani. Fra le ricette a base di questi frutti ricordiamo la salsa di rovo e di gelso, le composte di corniole e di cotogne, il savor di giuggiole, la torta di mele selvatiche e i dessert con protagoniste le pere broccoline e quelle volpine, con le castagne, l’alkermes, il vino e il formaggio.
Durante la Festa nei menù compaiono i risotti di pere volpine, l’arrosto di arista con castagne e lamponi o il rotolo di vitello al melograno, i dolci autunnali ai frutti dimenticati, la crostata di marmellata di sorbe, le prugne o prugnole ripiene di noci e zabaione, il sorbetto alle corniole. Nomi e sapori che riportano alla memoria ricordi sopiti e ben noti alle nostre nonne, che da questi frutti spontanei o coltivati in aree marginali sapevano ricavare piatti gustosi e ottime marmellate.
Frutti di quelli che si raccoglievano direttamente dalla pianta, nell’orto dietro casa o, meglio ancora, nei boschi intorno. Sapori dell’infanzia, per un pò dimenticati ma salvati dall’estinzione grazie alla volontà di recuperare tutto quanto si lega alle tradizioni di un certo territorio.
Informazioni e ringraziamenti
In collaborazione con:
Proloco Casola Valsenio
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