Vini di Romagna

La Romagna è una destinazione ideale per chi ama il vino

 

ALBANA DI ROMAGNA

Le prime notizie che riguardano l’Albana sono avvolte nella leggenda. Si racconta che Galla Placidia lo assaggiò e ne rimase estasiata, mentre Federico Barbarossa, ospite sui colli forlivesi, ne fosse talmente estasiato da concedersi frequenti sbornie.

Vitigno Albana

L’albana è un vino bianco dal colore giallo paglierino e dal sapore asciutto, spesso anche amabile o semidolce di acidità moderata, corposo, un po’ tannico. Viene prodotta in quattro tipi particolari, secco, amabile, dolce, passito.
L’albana secco si presenta di colore giallo paglierino, tendente al dorato con invecchiamento. Il sapore è asciutto, un po’ tannico, caldo e ben equilibrato. La gradazione alcolica complessiva minima è 11,50°.

I tipi amabile e dolce hanno ugualmente colore giallo paglierino, odore caratteristico dell’uva Albana, sapore amabile o dolce, fruttato gradevole. La gradazione alcolica complessiva minima è di 12°. Ottimo per la ciambella, tipico dolce romagnolo.
L’Albana di Romagna passito, vino rosso, si presenta di colore giallo dorato tendente all’ambrato, odore intenso, caratteristico, sapore vellutato gradevolmente amabile o dolce. La gradazione alcolica mista svolta è di 12°, complessiva di 15,5° e non può essere immessa al consumo prima del 1° aprile successivo alla vendemmia.

La zona di produzione è riconducibile tra la Valle del Senio e il Lamone.

 

CAGNINA DI ROMAGNA

La Cagnina prodotta oggi in Romagna è un vino di colore rosso, spesso amabile, un po’ tannico e leggermente acidulo, pronto

Vitigno Cagnina

da bere a pochi mesi dalla vendemmia, dopo un rapidissimo affinamento in botte. In alcune annate particolarmente favorevoli si può ottenere un prodotto che merita un paio d’anni di invecchiamento per essere bevuto nella sua massima espressione.

È prodotto dalle uve provenienti dal vitigno Refosco, localmente denominato Terrano, per almeno l’85%, il restante 15% può essere di uve di vitigni raccomandati o autorizzati presenti nei vigneti. Le uve vengono raccolte verso la fine di settembre e vinificate; il vino è imbottigliato verso la prima decade di novembre per poter meglio apprezzare le sue caratteristiche organolettiche.

È ottimo con dolci, pasticceria secca, ciambella romagnola e sulle fragole e la zona di produzione è collocabile nei comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castelbolognese, Faenza e Riolo Terme. Vitigno di origini friulane, la sua diffusione in Romagna risale forse all’epoca bizantina quando, per la costruzione dei più importanti monumenti di Ravenna, si importavano grandi quantità di pietra calcarea dalla Dalmazia e dall’Istria.

 

PAGADEBIT

Vino di colore giallo paglierino, odore caratteristico di biancospino, può avere un un sapore secco o amabile, erbaceo, armonico, gradevole, delicato. La gradazione alcolica minima al consumo e di 10,50% per il tipo secco e l’11% per il tipo amabile. Il Pagadebit deve il suo nome alle caratteristiche dell’uva omonima che concorre per l’85% nella formazione del suo uvaggio.

Si tratta di un vitigno estremamente fertile e produttivo, dagli acini robusti e resistenti anche alle più avverse condizioni climatiche, al punto da essere l’unico, in annate particolarmente sfortunate, a fornire comunque frutti nel vigneto e permettere, quindi, al contadino, di poter effettuare ugualmente un seppur minimo raccolto e “pagare i debiti” contratti l’annata precedente.

Informazioni e ringraziamenti

In collaborazione con:
Unione della Romagna Faentina