Palazzo Milzetti, sede del Museo nazionale dell’età Neoclassica in Romagna dal 2001, è una delle dimore neoclassiche più importanti d’Italia. Un luogo in cui architettura, pittura, scultura e arti applicate si fondono in un insieme capace di raccontare la cultura aristocratica di una famiglia del pieno periodo napoleonico. Il nome del palazzo è legato a quello della famiglia Milzetti che ne divenne proprietaria all’inizio del ‘600 per poi rinnovarlo completamente tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800
Casola Valsenio
simone-r2023-09-29T09:20:13+02:00Casola Valsenio è un comune dell'Appennino tosco-romagnolo, noto per la sua produzione di piante officinali, tra cui la lavanda. Il territorio comunale è ricco di attrazioni naturalistiche e culturali, tra cui il Giardino delle Erbe Augusto Rinaldi Ceroni, la Rocca di Monte Battaglia e il Cardello. Casola Valsenio è un territorio ricco di storia, cultura e natura, che offre ai visitatori la possibilità di scoprire un mondo affascinante e ricco di sorprese.
Scalogno di Romagna
lorenzo-p2023-09-25T15:29:55+02:00Lo Scalogno di Romagna, da non confondersi con quello francese più esposto nei supermercati, è un prodotto tipico della Provincia di Ravenna. È una pianta erbacea da orto, fa famiglia con le Liliacee e si propaga per bulbo o meglio per bulbilli. In nome del piccolo bulbo dal nome altisonante di Allium ascolanicum, si sono mobilitati ricercatori universitari, si sono consultati gli antichi testi classici, si è organizzata una sagra a Riolo Terme (terzo fine settimana di luglio) e, soprattutto nel 1997, si è ottenuta la Identificazione Geografica Protetta (IGP) che ne decreta la sovrana residenza in un fazzoletto di Romagna. Contrariamente alle altre Liliacee - aglio e cipolla - lo scalogno non ha fiore e avviene pertanto lo scambio di pollini tra una pianta e l’altra e la riproduzione avviene sempre e solo per bulbo. Lo Scalogno di oggi, se analizzato, è lo stesso di 2000 anni fa.
Lom a Merz
lorenzo-p2023-09-28T11:27:55+02:00Ogni anno si rinnova in Romagna l’antica tradizione dei Lom a Merz: festa antichissima, durante la quale fra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, si bruciavano nei campi i sarmenti costituiti da tralci della potatura, e il maligno portatore di sventure, traendone auspici per i raccolti futuri. Letteralmente infatti si può tradurre come fare “luce a Marzo” quindi dare il benvenuto alla nuova stagione, per facilitarne la venuta e per scacciare l’inverno, nella speranza di avere una buona annata agricola. I fuochi duravano per ore e ore mentre uomini e donne e bambini si radunavano lì attorno per scaldarsi e fare lume a marzo, ovvero illuminare il mese che veniva auspicando portasse la primavera e tutto ciò che comportava. La tradizione continua a perpetuarsi in tutta la Romagna, dalla collina alla pianura, con tanti fuochi che rischiarano le campagne.
Carciofo moretto
lorenzo-p2023-09-25T15:29:59+02:00È un carciofo autoctono, prodotto esclusivamente in Romagna nella zona di Brisighella. Conosciuto sin dal XV secolo, in un lontano passato, oltreché i cucina, era molto apprezzato anche in campo medico per la sua ricchezza di ferro, il basso contenuto di zuccheri e le proprietà lassative. Si presenta al palato e all’olfatto con lo stesso identico gusto ed i medesimi aromi di oltre cinque secoli fa. A questo ortaggio è dedicata una sagra che ha luogo ogni anno tra fine aprile e inizi di maggio, con stand gastronomici che permettono di degustare questo pregiato prodotto.